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Catechismo 20/21 - Gruppo 9/10 anni

La sospensione delle attività pastorali legata alle misure precauzionali di questo periodo ha un impatto sui percorsi di annuncio. Chiese, oratori, associazioni, la cui attività è basata essenzialmente sull'incontro di gruppi più o meno numerosi di persone, stanno facendo i conti con la sospensione totale delle attività o con una loro drastica rivisitazione. Non è possibile prevedere con certezza le conseguenze di queste sospensioni. Potrebbe trattarsi di un impatto molto limitato sperando che poi tutto ritorni nella normale abitudine, ma potrebbe anche succedere che questa sospensione abbia conseguenze più pesanti del previsto.

Nel frattempo, per "limitare i danni" di questa sospensione, nel rispetto delle normative anti contagio COVID-19, abbiamo organizzato brevi incontri settimanali e a piccoli gruppi coinvolgendo anche i genitori, si è creata una chat di gruppo che ravvivi i contatti, e per stringere un legame, utilizzato videochiamate e arricchito il sito parrocchiale inserendo tutto il materiale didattico utilizzato.

Finalmente abbiamo l'occasione di inventare qualcosa di diverso dal solito incontro e di sperimentare strade nuove con l'integrazione di strumenti digitali nei nostri percorsi.

Quando l'ondata sarà passata, forse ricorderemo questi mesi come quelli in cui abbiamo avuto l'occasione per utilizzare un momento socialmente difficile come una occasione di miglioramento e innovazione.

1)   Ogni domenica, alle ore 09,45, una celebrazione dedicata in modo prevalente ai ragazzi del gruppo 8, 9 e 10 anni. Ogni panca una famiglia e a turno prendono parte alla “processione offertoriale”, alla “preghiera del fedeli”, al servizio di chierichetti all’altare. Inoltre ogni domenica chiudiamo con una preghiera comunitaria, una preghiera che la domenica precedente è stata consegnata e tutti si sono impegnati ad impararla;

2)   Tutti i mercoledì, chi dovrà svolgere servizio all’altare e compartecipare alla processione offertoriale, si raduna in chiesa per l’assegnazione dei compiti e svolgere le prove. Questa è una grande occasione; si è in pochi ma è una grande occasione per fare catechesi ai ragazzi e rinfrescare la mente ai genitori ed imparare per bene a fare il “segno della croce” e a riconoscere i momenti salienti della Messa;

3)   Si avvicinato il Natale ed ogni famiglia è stata invitata a realizzare in casa, con i genitore e/o i nonni, il “suo presepe”. Con la consegna al parroco del “book fotografico” per la partecipazione al concorso, tutta la comunità ha potuto vedere ed apprezzare l’operato dei ragazzi del catechismo;

4)   Solo poche domeniche per “il tempo ordinario” e siamo entrati in Quaresima. Allora perché non fare insieme la “Via Crucis” ? Perché non aiutare Gesù, con le nostre preghiere, sulla “Via Dolorosa”? Così, a rotazione, una famiglia ha commentano il passo biblico della stazione della “Via Crucis”;

5)   Alla messa ci mancava un coro…. ed ecco che mamme e babbi formano una piccola corale……. Non sarà professionale ma …”chi canta prega due volte”….

 


Il segno della croce si traccia portando la mano destra alla fronte, poi al petto e infine alle spalle. Il gesto viene accompagnato dalla formula di preghiera: “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen”

 

Toccando la fronte ci impegniamo a pensare come Cristo. Il primo movimento è offerto in onore del Padre.

 

Toccando il petto ci impegniamo ad amare come Cristo. Il secondo movimento è offerto in onore del Figlio che è diventato uomo per salvarci.

 

Toccando le spalle ci impegniamo ad agire come Cristo. Il terzo movimento è offerto allo Spirito Santo che è il dono di Gesù risorto.

 

Quando facciamo il segno della croce, facciamolo bene, con molta calma. Non deve essere affrettato, rattrappito, tale che nessuno capisce cosa debba significare. Un segno della croce ben fatto è lento, ampio, dalla fronte al petto, da una spalla all’altra.

 

Con il segno della Croce noi testimoniamo la nostra Fede.

 

Al mattino aprendo gli occhi, perché Gesù resti con noi e ci protegga per tutto il giorno; alla sera prima di dormire, come ultimo gesto della giornata, dicendo: “O Gesù, custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli”.


Impariamo a pregare

LA PREGHIERA DEL SIGNORE: “PADRE NOSTRO”

 

Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli” » (Lc 11,1 ). Con la risposta a questa domanda Gesù consegna ai suoi discepoli e alla sua Chiesa la preghiera del “Padre nostro”. Leggendo il racconto dell’evangelista Luca troviamo nella preghiera cinque richieste [Lc 11,2-4 ] ; se invece leggiamo l’evangelista Matteo troviamo sette richieste [Mt 6,9-13 ].

Voi dunque pregate così:

 

Padre nostro che sei nei cieli,

sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno,

sia fatta la tua volontà,

come in cielo così in terra.

  

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male.

 

La preghiera del “Padre nostro” contiene sette domande a Dio Padre.

Nelle prime tre domandiamo: la santificazione del suo Nome, l'avvento del suo Regno, la realizzazione della sua volontà.

Nelle ultime quattro affidiamo a Dio le nostre miserie e le nostre attese: gli chiediamo di nutrirci, di perdonarci, di sostenerci nelle tentazioni e di liberarci dal Maligno.

 

Padre nostro che sei nei cieli,

Gesù non dice: “Padre mio” ma “Padre nostro”.Egli è nostro Padre, siamo diventati suoi figli di adozione nel Battesimo e siamo tutti fratelli perché figli di un unico Padre, il Padre nostro che nei cieli.  Egli non è lontano da noi, Egli abita nel cuore di ogni uomo che fa’ la Sua volontà.

sia santificato il tuo nome,

Dio, nostro Padre, è il tre volte santo.Leggiamo nel libro del levitico: «Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo».Chiedere a Dio che santifichi il suo nome sulla terra è domandargli che venga a purificare il nostro cuore rendendolo santo, giusto, puro, osservante delle sue leggi. Con questa domanda chiediamo, inoltre, che con la nostra vita santa e la nostra preghiera il nome di Dio sia conosciuto e benedetto.

venga il tuo Regno,

Con questa domanda chiediamo a Dio che venga il suo Regno sulla terra. Questo desiderio si realizzerà se ci impegneremo a cambiare il nostro cuore riempiendolo d’ Amore per Gesù.  Con la grazia ricevuta dai sacramenti attraverso l’azione dello Spirito Santo il nostro cuore si riempirà di tanto amore e sarà capace di amare, far conoscere Gesù e farlo amare anche da tutti gli uomini di buona volontà.

sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.

La volontà del Padre è che «tutti gli uomini siano salvati» (1 Tm 2,4). Per questo Gesù è venuto: per compiere perfettamente la Volontà salvifica del Padre. Chiedere al Signore che la Sua volontà si compia significa porsi dinanzi a Lui con cuore umile, con spirito contrito, con animo semplice, con volontà orientata alla conversione e al cambiamento di vita affidando a Lui le nostre miserie e le nostre attese.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

Con questa domanda chiediamo a Dio che provveda alle nostre necessità materiali e spirituali.  Domandiamo anche la grazia di saper agire perché la giustizia e la condivisione permettano all'abbondanza degli uni di sopperire ai bisogni degli altri.  Il pane quotidiano non è solo il cibo per nutrire il corpo che l’uomo dovrà guadagnare ogni giorno col sudore della fronte ma suo cibo sarà anche la Parola di Dio e l’Eucaristia di cui l’uomo si dovrà nutrire per compiere ogni giorno la volontà di Dio.

e rimetti a noi i nostri debiti

A lui chiediamo che perdoni i nostri peccati.  Solo Lui ci può perdonare i peccati attraverso il suo ministro che è il sacerdote.  E con sincero pentimento che ci accosteremo al sacramento della penitenza per chiedere il suo perdono, proponendo di non più peccare.

come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori

La nostra domanda, tuttavia, verrà esaudita solo a condizione che noi, prima, abbiamo a nostra volta perdonato.

e non abbandonarci alla tentazione,

Noi domandiamo a Dio Padre di non lasciarci soli e in balia della tentazione.  La tentazione ci conduce sulla via del male, arma per sconfiggerla è la preghiera elevata a Dio con animo semplice e puro.

ma liberaci dal male.

Con questa domanda chiediamo inoltre di liberarci dal potere del maligno, che si oppone al suo regno e ci dà la morte. Il male lo possiamo vincere solo con la grazia ricevuta attraverso i Sacramenti. La “Penitenza” ci darà un cuore nuovo, l’Eucaristia ci darà la forza di vincere il male, essa sarà come un muro che ci proteggerà dagli assalti del maligno.

La preghiera del "Padre nostro" la concludiamo dicendo: “Amen”.

 

È la più bella preghiera perché è proprio Gesù che ce l’ha insegnata.

 

Recitiamola con fede.

 

Vergine Maria, Madre della Redenzione, bussa anche tu al Cuore di tuo Figlio Gesù affinché ogni nostra richiesta venga esaudita.

Tuo Figlio ci ha mostrato il Padre ma anche noi dobbiamo mostrarlo agli altri con una vita santa. Che il nostro cuore sia ogni giorno capace di Amare perché l’altro veda e renda gloria al Padre nostro che nei cieli.

ergine Maria, Madre della Redenzione, bussa anche tu al Cuore di tuo Figlio Gesù affinché ogni nostra richiesta venga esaudita.

Tuo Figlio ci ha mostrato il Padre ma anche noi dobbiamo mostrarlo agli altri con una vita santa. Che il nostro cuore sia ogni giorno capace di Amare perché l’altro veda e renda gloria al Padre nostro che nei cieli.

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L'AVE MARIA, LA PREGHIERA DEL POPOLO CRISTIANO

 

L’ Ave Maria è la preghiera del popolo cristiano verso Colei che è la Madre nostra del Cielo: la Vergine Maria, Madre della Redenzione. Essa è costituita da tre parti. La prima parte ci ricorda il saluto dell’Angelo Gabriele: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Luca 1,28). La seconda parte ci ricorda il saluto di Santa Elisabetta: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! “. (Luca 1,42) La terza parte è stata composta dalla Chiesa stessa: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”.

AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA -  “L’Angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei disse: “Rallegrati, piena di grazia il Signore è con te “. Ricordando queste parole il popolo cristiano rivolge il suo saluto: “Ave Maria, piena di grazia” Maria è piena di grazia perché non ha conosciuto il peccato. Noi ti salutiamo, o Maria, piena di grazia. Non hai conosciuto il peccato. La grazia del Signore è stata sempre pienamente in te. Tu sei la concezione immacolata di Dio. Mai l'ombra del peccato ha toccato il tuo cuore. Aiutaci a vivere nella vera amicizia!

IL SIGNORE È CON TE. -  “Il Signore è con te” significa che Dio ha preso possesso del suo cuore e del suo grembo. Nel suo grembo Egli si è fatto uomo, nel suo cuore ha stabilito la sua dimora per sempre. O Maria, Tu hai saputo ascoltare ed hai creduto nell'adempimento della Parola del Signore. Hai detto all’angelo: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola“. Aiutaci ad essere sempre pronti a fare la sua volontà.

BENEDETTA TU FRA LE DONNE - In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! “. Elisabetta, piena di Spirito Santo, vede il mistero che si è compiuto nella Vergine Maria e lo rivela. Ella, infatti, afferma che Maria è la benedetta fra le donne.

E BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO GREMBO, GESÙ - Inoltre, Elisabetta afferma che anche il frutto del grembo della Vergine Maria è benedetto. La Vergine Maria è benedetta perché Madre del Signore. Il tuo sì o Maria ha dato a noi Gesù. Deponilo nel nostro cuore e con gioia cammineremo con te e con Lui per raggiungere il Regno dei Cieli.

SANTA MARIA, MADRE DI DIO - La Vergine Maria è Santa. La sua santità non è uguale a quella di tutti gli altri santi del Cielo. Ella è Santissima. Dio l’ha costituita Regina degli Angeli e dei Santi. Ella è madre di Dio perché da Lei è nato Gesù. Vergine Maria, Madre di Dio, Madre della Redenzione, vieni in nostro aiuto. Insegnaci ad amarti.

PREGA PER NOI PECCATORI, ADESSO - A lei chiediamo che preghi per noi. Ella è Madre di Dio, può tutto … Noi siamo poveri peccatori, abbiamo bisogno del suo aiuto nella nostra vita. Noi siamo Tuoi figli e siamo peccatori. Aiutaci, non abbandonarci. Prega per noi ora e sempre perché possiamo amare il tuo Figlio Gesù.

E NELL’ ORA DELLA NOSTRA MORTE - A Lei affidiamo l’ora della nostra morte. Dobbiamo essere certi che Ella sarà con noi nell’ora della nostra morte ma fin d’ora prendiamola per mano affinché ci guidi per raggiungere suo Figlio Gesù. Il suo cuore pulsi nel nostro affinché impariamo a fare la volontà di Dio. Vergine Maria, Madre della Redenzione, prega per noi il Tuo Figlio Gesù, affinché il Suo Santo Spirito cambi il nostro cuore, la nostra mente e i pensieri. Siamo certi che tu pregherai per noi e la sua grazia, la sua amicizia, trasformerà il nostro cuore e lo renderà capace di Amare.

AMEN! - La preghiera dell’Ave Maria la concludiamo dicendo “Amen”.

 

Recitiamola con tanto amore e tanta fede.

 

O Vergine Maria, Madre della Redenzione, sii sempre il nostro rifugio ed aiutaci a camminare per ricordare al mondo la Parola di tuo Figlio Gesù.

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GLORIA AL PADRE, LA PREGHIERA DI LODE

 

Il "Gloria al Padre" è una preghiera di lode. Il suo contenuto afferma la professione di fede nella trinità, cioè nel mistero di Dio uno e trino. Si potrebbe definire una versione verbale del segno della croce.

Meditare su questa preghiera può aiutarci a riconoscere e vivere la nostra vocazione di creature fatte per amare, lodare e servire Dio.

Pregarla con il cuore ci aiuta a sapere di essere amati dalla Trinità Santa, e poter amare senza difficoltà.

 

Dare gloria a Dio, Trinità Santa, significa riconoscere la Sua signoria e il Suo potere su tutto ciò che esiste, a cominciare dal nostro cuore ed amarlo con le labbra e il cuore, con la vita, le parole e le opere.

 

Dio è Amore. Ama sempre. Da sempre è amato e ricambia l’amore. Dio ci rende capaci di amare. Ci ha amati per primo, non si stancherà mai di amarci e suscita in noi l’amore.

 

"...al Figlio..."  che è l’eterno amato. Da sempre si è lasciato amare. Ci fa capire che è divino amare e anche lasciarsi amare, il ricevere. È divina anche la gratitudine. Occorre lasciarsi amare, essere umili di fronte all’amore, fare spazio alla vita dell’altro. Il padre amando lui, ama anche ognuno di noi. Dare gloria al Figlio è entrare con Lui nella relazione dell’amore che riceve e ricevendo rende grazie all’Eterna Sorgente dell’amore.

 

" ...e allo Spirito Santo..." colui nel quale l’amore dei Due è sempre aperto a donarsi, a “uscire da sé”. Lo Spirito è detto dono di Dio, fonte viva, fuoco che accende in noi la capacità di amare. Nello Spirito tutti possiamo essere abbracciati dall’amore che unisce e sentiremo il bisogno di portare ad altri l’amore con cui siamo stati amati.

"...come era nel principio...." da sempre e per sempre Dio Amore è Trinità. Questa storia d’amore è iniziata fin dall’inizio (principio) ed è viva e vera per sempre (ora e sempre). L’amore viene da Dio, e soltanto chi ama è nato da Dio, conosce Dio e glorifica Dio.

"....e ora e sempre, nei secoli dei secoli, Amen!".Questo amore eterno raggiunge "qui ed ora" chi tiene aperti gli occhi della fede. La glorificazione di Dio Trinità apre all'eternità.

 

Chiediamo al Dio che è Amore che sia così per ciascuno di noi e per l'umanità intera.

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"AVVENTO, IN ATTESA DEL NATALE"

 

Con l’Avvento inizia un nuovo anno liturgico cioè l’anno della Chiesa durante il quale ricordiamo e celebriamo quello che Gesù ha fatto per noi.

Il periodo dell’Avvento è tempo di preparazione alla solennità del Natale in cui si ricorda la prima venuta di Gesù, ma è anche tempo in cui, attraverso questo ricordo, il cuore degli uomini viene guidato all’attesa della seconda venuta di Gesù nella gloria alla fine dei tempi.

Il Tempo di Avvento dura quattro settimane.

 

Quest’anno comincia domenica 29 novembre 2020. Nelle celebrazioni non si dice il Gloria, il colore liturgico di questo tempo è il viola: indica la speranza e l’attesa di incontrare Gesù, l’umiltà e la prontezza di accoglierlo nella nostra vita.

 

PRIMA DOMENICA DI AVVENTO -  VEGLIATE

Vegliare significa tenere accesa la Luce di Gesù che è in noi, essere attenti a cogliere i momenti in cui possiamo incontrare Gesù, cioè quando siamo capaci   di compiere atti di carità e di bontà verso i fratelli più bisognosi.

Preghiera:Aiutaci Gesù ad essere amore per tutti.

SECONDA DOMENICA DI AVVENTO - PREPARATE LA  STRADA 

Una voce ci chiama, ci sveglia e ci richiama a camminare sui sentieri che portano al Signore. Un tempo era la voce di Giovanni Battista che invitava a preparare la strada per l’arrivo di Gesù, oggi se siamo attenti possiamo accorgerci che ci sono tante persone che con i loro gesti e la loro vita annunciano con gioia la presenza di Gesù tra noi. Prepariamo allora il nostro cuore ad accogliere Gesù in noi a farlo nascere davvero nella culla del nostro cuore.

Preghiera: Donaci Signore un cuore nuovo e la gioia di seguire Gesù.

TERZA DOMENICA DI AVVENTO - IL SIGNORE E’ VICINO

Ancora la figura di Giovanni Battista, testimone di Gesù, unica vera luce del mondo. Oggi siamo invitati ad essere come Giovanni: accogliere la luce, sperimentando tutti i momenti in cui poter crescere nella fede, coerenti e coraggiosi nella testimonianza, anche laddove si perde qualcosa nel dirsi e nel farsi vedere cristiani.

Preghiera: Signore aiutaci ad essere luce per tutti e a dare testimonianza alla Luce vera che è Gesù.

 

QUARTA  DOMENICA DI AVVENTO - RALLEGRATI MARIA

Maria ha accolto Dio nella sua vita si è fidata di Lui e così è cominciata la nostra salvezza. Anche noi possiamo imitare Maria e donare Gesù ai fratelli quando amiamo in modo autentico e diciamo il nostro sì a Dio perché Lui ci renda suoi strumenti.

Preghiera: Aiutami Signore a farti dono di tutto me stesso, Tu sei il mio Salvatore. Vieni, Signore Gesù!

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MOSE’ storia di un “SI’” a Dio

 

 

 

Il popolo degli israeliti (o ebrei = il popolo scelto da Dio) in quel tempo si trovava in Egitto. Gli israeliti erano molto numerosi e stavano diventando anche potenti, tanto che gli egiziani cominciarono a temerli. Salì al trono un faraone molto crudele decise di far schiavi tutti gli ebrei e metterli ai lavori forzati, inoltre mandò i suoi soldati a uccidere tutti i neonati maschi degli ebrei.

 

 

 

 

In una famiglia ebrea un giorno nacque un bel bambino, la sua mamma per salvarlo dai soldati del faraone lo mise in una cesta e la depose sul fiume Nilo. Proprio lì vicino faceva il bagno la figlia del faraone con le sue serve, vedendo il bambino ne ebbe compassione e decise di tenerlo come se fosse suo figlio. Il bambino venne chiamato MOSE’ che significa «salvato dalle acque».

Mosè crebbe sano e felice e divenne una  persona importante fra gli egiziani. Crescendo scoprì le sue vere origini e un giorno vedendo come venivano trattati male i suoi fratelli ebrei si arrabbiò così tanto che uccise un soldato del faraone.

La sua vita era in pericolo e fu costretto a fuggire nel deserto.

 

 

Ora Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, un sacerdote di Madian che lo aveva accolto nella sua famiglia, e condusse il bestiame vicino a un monte chiamato Sinai.

 

Qui gli apparve l’angelo del Signore in una fiamma di fuoco in mezzo a un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva nel fuoco, ma non si consumava.  Mosè si avvicinò per vedere meglio e Dio lo chiamò: “Mosè, Mosè!”. Rispose: “Eccomi !”.

Riprese: “Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Ora va’! Io ti mando dal faraone, fa’ uscire dall'Egitto il mio popolo, gli Israeliti !”.

 

Mosè disse a Dio: “Chi sono io per andare dal faraone e per far uscire dall'Egitto gli Israeliti? Non mi crederanno!”.

Dio rispose: “Non temere, io sarò con te!”

Mosè si fidò di Dio e assieme a suo fratello Aronne si recarono dal faraone per chiedergli di liberare il loro popolo.

 

Il faraone ovviamente non ne voleva sapere e cacciò via Mosè. Allora Dio fece accadere delle cose terribili: le 10 piaghe: prima le acque del fiume Nilo si trasformarono in sangue, poi ci fu un invasione di rane, poi di mosche e zanzare e infine di cavallette.

 

Visto che il faraone ancora non cedeva Dio fece calare il buio su tutto l’Egitto per 3 giorni. Il faraone ancora non liberava gli schiavi coì Dio scatenò l’ultima piaga, la peggiore di tutte: durante la notte passò per le strade dell’Egitto l’angelo della morte e tutti i figli primogeniti degli egiziani morirono, compreso il figlio del faraone.

 

Furono risparmiati i figli degli ebrei perché Dio aveva raccomandato loro di segnare gli stipiti delle loro porte con del sangue di agnello. Il faraone scosso dal dolore finalmente lasciò libero il popolo israelita.

Mosè allora guidò il popolo fuori dall’Egitto seguendo le indicazioni che gli dava il Signore.

 

Il faraone però non si era ancora arreso e con i suoi soldati partì all’inseguimento degli ebrei.  Ad un certo punto questi si trovarono di fronte al Mar Rosso mentre dietro di loro stavano i soldati egiziani, allora Mosè alzo le braccia ed ecco che improvvisamente le acque del mare si divisero così che  gli ebrei poterono camminare in mezzo senza nemmeno bagnarsi.

Quando furono passati tutti Dio fece chiudere le acque così i soldati del faraone ne rimasero sommersi e annegarono.

 

 

Gli ebrei vagarono per 40 anni nel deserto prima di raggiungere la terra a loro promessa da Dio.

 

Fra il popolo divennero sempre più comuni litigi, lotte e questioni di ogni genere, inoltre in molti persero la fiducia in Dio e cominciarono ad adorare altri idoli.

 

Allora Mosè salì sul monte Sinai a chiedere aiuto a Dio. Come risposta Dio gli disse di scrivere su due tavole di pietra queste i 10 COMANDAMENTI le leggi che il popolo doveva seguire per vivere da figli e fratelli e conservare l’amicizia con Dio.

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Mose' e i 10 comandamenti.pdf [556.51 KB]
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Per fare una buona confessione occorre: l’esame di coscienza, essere veramente pentiti dei peccati commessi, proporsi di non commetterli più, accusare sinceramente i peccati commessi, eseguire

la penitenza assegnata come segno di riparazione.

 

Il penitente

 

CONFESSA      i propri peccati

 

ASCOLTA         le parole del sacerdote

 

ACCETTA         l’esercizio penitenziale che gli viene proposto e, invitato dal sacerdote

 

MANIFESTA     il suo pentimento recitando l’atto di dolore


Cosa sono i sacramenti: sono azioni di Dio con cui ci mostra l’amore che nutre per i suoi figli. Sono stati tutti creati (istituiti) da Lui, e per questo è Lui stesso che li realizza attraverso vari mezzi.

 Perché ce li ha dati? Per offrirci la grazia, ovvero per darci, insieme al suo amore, la forza necessaria per lottare contro le difficoltà della vita, sempre e ogni volta che abbiamo ovviamente una disposizione e un atteggiamento positivo, volendo fare una cosa gradita a Dio.

 

I sacramenti sono sette

  

1) IL BATTESIMO

“Andate dunque ed ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28, 19 – 20)

2) LA RICONCILIAZIONE

 “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi … Ricevete lo Spirito Santo; a chiunque rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi” (Gv 20,21 – 23)

3) L’EUCARESTIA

 “Poi preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me” (Lc 22,19)

4) LA CONFERMAZIONE

“Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.” (Gv 15, 26 – 27)

5) IL MATRIMONIO

 “ Gesù rispose: Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi” (Mt 19, 4 – 6)

6) L’ORDINAZIONE SACERDOTALE

“Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15)

7) L’UNZIONE DEGLI INFERMI

“E partiti predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano” (Mc 6,12 – 13)

 

1. Il Battesimo

 

Quando nasciamo, abbiamo il primo dei peccati. Si chiama peccato originale, quello che hanno commesso i nostri primi progenitori, Adamo ed Eva. Quando ci battezziamo, ci puliamo da questo peccato e da tutti quelli commessi prima di riceverlo, diventiamo figli di Dio e passiamo a far parte della Chiesa. Dio è felicissimo quando il sacerdote, effondendo l’acqua benedetta sul battezzato, dice: “Io ti battezzo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”.

 

 2. La Riconciliazione (Penitenza)

Questo sacramento è un grande dono di Dio. Attraverso un sacerdote che ascolta i nostri peccati quando glieli confessiamo, Dio ci perdona tutto quello con cui lo abbiamo offeso. Dobbiamo essere pentiti per il male che abbiamo commesso e per il bene che non abbiamo fatto. La penitenza ci offre anche un’enorme pace e aumenta la nostra forza per essere buoni cristiani, buoni figli di Dio.

3. L'Eucaristia

Gesù trasforma ogni giorno il pane e il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue nella Santa Messa.

Ciò avviene in un momento chiamato consacrazione. Poi possiamo mangiarlo e riceverlo nella nostra anima. Gesù ha istituito questo sacramento nell’Ultima Cena con i dodici apostoli. Questo sacramento ha qualcosa di più: perdona i peccati veniali e ci preserva da quelli mortali per il futuro. È Gesù stesso che abbiamo dentro di noi.

 

 4. La Confermazione

Dio (il suo Spirito Santo) aumenta la nostra fede perché abbiamo la certezza che Egli è con noi fino a che non arriviamo in Cielo, per la qual cosa ci dà anche speranza. Aumenta anche la carità perché amiamo di più Lui e chi ci circonda. In questo caso, dev’essere un vescovo a imporre le mani su chi deve ricevere la Confermazione e a ungerlo con l’olio (il Santo Crisma), dicendo: “Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono”.

 

5. Il Matrimonio

Questo sacramento è l’unione tra un uomo e una donna per sempre. Quando questi si sposano in chiesa, è Dio che sta unendo i loro corpi e le loro anime. Chi si sposa non può spezzare il matrimonio: “L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto” (Marco 10, 9). Il modello che gli uomini e le donne devono seguire è quello della Sacra Famiglia: Gesù, la Vergine Maria e San Giuseppe.

 

6. L'Ordine (Ordinazione Sacerdotale)

Ricevono questo sacramento solo coloro che hanno la vocazione al sacerdozio, che poi sono quelli che possono amministrare tutti i sacramenti. È un vescovo a imporre le mani e a pregare sul nuovo sacerdote, consacrandolo. L’ordine sacerdotale concede una speciale effusione dello Spirito Santo e ha una caratteristica speciale: chi riceve questo sacramento, sarà sacerdote per sempre.

 

7. L'Unzione degli infermi

Dio ama i malati. Quando qualcuno è molto malato o è molto anziano e può morire presto, ha bisogno dell’aiuto di Dio per quel momento. Un aiuto che consta di forza, pace e coraggio, oltre che del perdono di tutti i peccati del malato e della preparazione al momento della morte e del viaggio verso il Cielo. È come se si creasse un’unione con la Passione che Cristo ha sofferto. I malati aiutano quindi con il loro dolore Gesù a portare la Croce, e allo stesso tempo Egli aiuta loro negli ultimi momenti di vita.