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Preghiamo

Orate, fratres: ut meum ac vestrum sacrificium acceptabile fiat apud Deum Patrem omnipotentem

Gesù insegnò a tutti gli uomini e donne di buona volontà, come dovevano pregare e cosa chiedere al Padre. Egli ci ha aiutato a fare il salto di qualità nella preghiera e la nuova preghiera di Gesù ha cancellato la vecchia maniera di invocare Dio del Vecchio Testamento.

 

Nel Vecchio Testamento, nel libro del profeta Isaia si legge: "Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero? Sono sazio degli olocausti di montoni e del grasso di giovenchi; il sangue di tori e di agnelli e di capri io non lo gradisco. Smettete di presentare offerte inutili, l’incenso è un abominio per me; noviluni, sabati, assemblee sacre, non posso sopportare delitto e solennità". Nel vangelo di S. Giovanni si legge: "Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito, perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità".

 

Gesù ha sempre pregato prima di intraprendere ogni azione. In tanti episodi dei Vangeli, scopriamo che Gesù era un uomo di preghiera.
L'evangelista S. Luca scrive: "Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto".

 

Gesù ci invita a mai stancarci ed a credere profondamente nella bontà e nella potenza di Dio, a non dubitare sulla potenza infinita di Dio, nemmeno di fronte ai grandi sconvolgimenti della natura o agli eventi socio-geo-politici dovuti alla sconsideratezza delle malvagie azioni umane.

 

Nel vangelo di S. Matteo troviamo: "In verità vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

 

Gesù pregava sempre per stare sempre in comunione con il Padre. In tantissimi episodi dei vangeli gli evangelisti descrivono Gesù in preghiera, da solo o con i suoi o durante i momenti di missione tra la gente.

 

S. Matteo racconta: "Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù."

 

S. Luca descrive la preghiera di Gesù nel momento più drammatico della sua vita terrena: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà".

 

Negli Atti degli Apostoli, si raccolgono i frutti dell'insegnamento di Gesù: la Chiesa nascente prega incessantemente proprio come faceva Lui: "Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C`erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui".

 

Sempre negli Atti degli Apostoli si legge: "Pietro dunque era tenuto in prigione, mentre una preghiera saliva incessantemente a Dio dalla Chiesa per lui. E in quella notte, quando poi Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro piantonato da due soldati e legato con due catene stava dormendo, mentre davanti alla porta le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: "Alzati, in fretta!". E le catene gli caddero dalle mani. E l'angelo a lui: "Mettiti la cintura e legati i sandali" E così fece. L'angelo disse: "Avvolgiti il mantello, e seguimi!".

 

Ancora: "Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. Ma Paolo gli gridò forte: «Non farti del male, siamo tutti qui». Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, cosa devo fare per esser salvato?». Risposero: «Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia». E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi; poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio".

 

In S. Matteo, Gesù ci esorta, ma anche ci confida: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto“. Se desideriamo essere sanati da una malattia fisica o morale, dal laccio delle dipendenze, dalla morsa delle tentazioni, dall'angoscia dei debiti, dalla paura delle persecuzioni, dalla tristezza delle divisioni, per qualsiasi situazione di disagio, affidiamoci a Gesù, il nostro tesoro: preghiamo.




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